Perché fare video con foto, come fare e soprattutto perché non farlo

Ogni imprenditore, indipendentemente dal settore, si trova a confrontarsi con una miriade di strumenti digitali volti a migliorare la visibilità del proprio brand e a creare un legame più profondo con i propri clienti.

Tra questi, la realizzazione di video con foto ha sedotto molti addetti al marketing, se non altro per l’illusorio basso costo, la presunta facilità di produzione, e per la necessità di dover sfruttare un’archivio di immagini preesistenti

Questo articolo mira ad analizzare sia i benefici che, soprattutto, le controindicazioni dell’uso di questa tecnica. Partendo dal concetto di “fare video con foto“, ne esamineremo le implicazioni nel contesto aziendale, facendo luce sulla questione “perché farlo e perché non farlo”.

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Perché Fare Video con Foto

E’ ormai noto come spostare l’attenzione sul piano visivo sia una mossa strategica che può generare ottimi risultati. Come afferma il neuroscienziato Dr. John Medina nel suo libro “Brain Rules” (2008), “le persone ricordano il 10% di ciò che leggono, il 20% di ciò che sentono, il 30% di ciò che vedono”. Creare video con foto, quindi, può rivelarsi un mezzo efficace per aumentare l’impatto e la memorabilità del proprio brand, quando non si hanno risorse per genare video “normali”, cioè fatti con le telecamere

Inoltre, l’utilizzo di video con foto può costituire un eccellente strumento per comunicare concetti complessi in modo semplice. Pensiamo, ad esempio, all’uso di video derivati da presentazioni Powerpoint. In questo articolo abbiamo visto come con poche mosse, una presentazione statica nata in Powerpoint possa essere trasformata in un video dinamico, in grado di coinvolgere l’utente e facilitare la comprensione del messaggio. Ma nella stessa sede ne abbiamo tratteggiato i limiti.

Ricordiamo, in questo senso, l’affermazione di Albert Einstein: “Se non riesci a spiegare una cosa in modo semplice, non la capisci abbastanza bene“.

Una startup o un’impresa a budget limitato potrebbe trovare in questo strumento un modo economico ma efficace per aumentare la visibilità del proprio brand. Allo stesso tempo, un’azienda nel campo dell’arte o della fotografia potrebbe utilizzare i video con foto per mettere in risalto le proprie competenze e il proprio stile unico. Inoltre, con l’uso di tecniche come il compositing 2D e il matte painting, è possibile creare video con foto che presentano un aspetto sofisticato e professionale, anche se non è detto che i costi di produzione siano bassi.

L’utilizzo di fotografie in un video può essere un ottimo strumento per raccontare la storia di un’azienda, specialmente se si dispone di immagini d’epoca o di archivio. Questo approccio permette di creare un forte legame emotivo con il pubblico, condividendo i momenti chiave della storia dell’azienda e mostrando come essa si sia evoluta nel tempo.

Le fotografie possono dare vita a ricordi, sottolineare importanti traguardi o semplicemente mostrare come erano le cose “ai vecchi tempi“. Questo può generare un senso di nostalgia, rafforzare l’identità del brand e sottolineare i valori fondamentali dell’azienda.

Tuttavia, è importante ricordare che la qualità delle fotografie utilizzate e la cura nella realizzazione del video sono fondamentali. Anche se si utilizzano immagini d’epoca, il video dovrebbe avere un aspetto professionale e ben curato. È possibile utilizzare tecniche di restauro digitale per migliorare la qualità delle immagini vecchie o danneggiate, e tecniche di animazione o compositing per dare vita alle fotografie statiche.

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Perché Non Fare Video con Foto

Tuttavia, l’uso di video con foto non è privo di criticità. Prima di tutto, richiede una notevole cura nella scelta delle immagini e nel montaggio. Un video mal realizzato può, infatti, nuocere all’immagine dell’azienda più di quanto non possa aiutarla. 

La Questione della Qualità Percepita

Spostando la nostra analisi su un piano più critico, si possono individuare ulteriori ragioni per le quali l’utilizzo di video con foto potrebbe non essere l’opzione ideale. La più significativa riguarda la qualità percepita dei video generati utilizzando fotografie, che può essere considerata “povera” o “cheap“.

Per chiarire questo punto, si può ricorrere ad un’analisi: supponiamo che una fotografia sia come un quadro statico, un’istantanea di un momento. Un video, al contrario, può essere paragonato a un racconto, un flusso continuo di eventi. Se in un video si utilizzano solo fotografie, il risultato può essere percepito come un insieme discontinuo di immagini, piuttosto che una storia fluida e coinvolgente.

Questo è particolarmente vero in un contesto business, dove i clienti possono interpretare l’uso di video con foto come un tentativo di compensare la mancanza di risorse per produrre contenuti video di alta qualità. Questa percezione può avere un impatto negativo sul brand, dando l’impressione che l’azienda non sia in grado di investire adeguatamente nel suo marketing o, peggio ancora, che non sia disposta a farlo. Come sostiene Philip Kotler, uno dei massimi esperti di marketing al mondo, “non si può fare marketing senza un investimento adeguato“.

Inoltre, un video composto esclusivamente da fotografie può sembrare un “vorrei ma non posso“, suggerendo che l’azienda avrebbe voluto produrre un video di alta qualità, ma non ne era in grado. Questo potrebbe generare dubbi sulla capacità dell’azienda di fornire prodotti o servizi di alta qualità.

È importante sottolineare, tuttavia, che queste criticità possono essere evitate attraverso una pianificazione attenta e un uso strategico dei video con foto. Questo strumento, infatti, può rivelarsi molto efficace se utilizzato nel contesto giusto e con le giuste premesse. Ma come in tutte le strategie di marketing, l’attenzione al dettaglio e una profonda comprensione del pubblico target sono essenziali per il successo.

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Come fare un video usando fotografie

Se proprio va fatto, ecco  un breve vademecum per capire come fare un video con fotografie

  • Selezione delle foto: Il primo passo è selezionare le foto che si desidera includere nel video. Queste possono essere organizzate in base alla cronologia, al tema o a qualsiasi altro criterio che si desidera seguire. Non devono avere una risoluzione minore a quella del filmato che si vuole generare. Ma se si desidera creare degli effetti di spostamento o di avanzamento (zoom e pan) devono essere per forza più grandi (almeno il doppio)
  • Importazione nel software di editing: Le foto selezionate devono essere importate nel software di editing video, o meglio gestite in un programma di compositing. Di solito si usano in abbinamaneto Photoshop e After Effects. Tuttavia , per un “fai da te” sono molte opzioni disponibili, da programmi gratuiti come iMovie o Windows Movie Maker a soluzioni più avanzate come Adobe Premiere Pro o Final Cut Pro.
  • Organizzazione delle foto sulla timeline: Una volta importate, le foto possono essere organizzate sulla timeline del software. Si può decidere quanto tempo far rimanere ogni foto sullo schermo e in che ordine appariranno.
  • Aggiunta di transizioni: Per rendere il video più fluido, è possibile aggiungere transizioni tra le foto. Queste possono essere semplici dissolvenze o effetti più complessi. Qui però il rischio che diventi un prodotto “cheap” è evidente
  • Animazione delle foto: Per dare più vita al video, è possibile animare le foto. Questo può includere l’aggiunta di movimenti di zoom o panoramica, noti come effetti “Ken Burns”. Ma va tenuta sempre presente la regola della dimensione, maggiore dell’output finale
  • Aggiunta di musica e voce fuori campo: Per completare il video, è possibile aggiungere una traccia musicale o una voce fuori campo. Questi possono essere sincronizzati con le foto per sottolineare particolari punti o creare un particolare stato d’animo.
  • Esportazione del video: Infine, una volta completata l’editing, il video può essere esportato usando  con un codec video in un formato adatto alla condivisione o alla pubblicazione.

Il Fascino dell’Illusione: Le Tecniche di Compositing 2D e Matte Painting

Esistono tecniche di compositing in 2D e matte painting che permettono di dare vita alle fotografie, creando l’illusione di un ambiente tridimensionale. Queste tecniche, comunemente utilizzate nel cinema e negli effetti speciali, sono diventate sempre più accessibili grazie all’evoluzione dei software di grafica.

Il compositing 2D consiste nell’assemblare diverse immagini o elementi grafici in un’unica scena, dando l’illusione di profondità e movimento. Questo può essere ottenuto dividendo una fotografia in diversi livelli che vengono poi animati separatamente. Questa tecnica, conosciuta anche come “2.5D” o “parallax effect“, può creare l’effetto di “entrare” o “muoversi” all’interno di un’immagine.

Il matte painting è una tecnica simile che prevede la creazione di paesaggi o ambienti virtuali realistici a partire da fotografie o dipinti. Questi vengono poi combinati con altri elementi, come personaggi o oggetti, per creare una scena complessa.

Entrambe queste tecniche richiedono un alto grado di competenza artistica e tecnica. Gli operatori grafici devono essere in grado di manipolare le immagini con precisione, creando illusioni convincenti di luce, ombra e movimento. Allo stesso tempo, devono avere una buona conoscenza dei principi di composizione visiva e del modo in cui l’occhio umano percepisce la profondità e il movimento.

I costi di produzione possono variare in base alla complessità del progetto e alle competenze richieste. Tuttavia, la creazione di video utilizzando tecniche di compositing 2D o matte painting può essere più economica rispetto alla modellazione e all’animazione 3D, rendendola un’opzione più accessibile per molte aziende.

È importante sottolineare che, nonostante le impressionanti possibilità offerte da queste tecniche, il loro utilizzo deve essere ponderato. Un eccessivo ricorso a effetti visivi può distogliere l’attenzione dal messaggio principale del video. Come sempre, la chiave del successo risiede nel trovare l’equilibrio giusto.

 

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