Audio Royalty Free: basi musicali e diritto d'autore

Nel panorama dell’audiovisivo online, la creazione di contenuti originali richiede una cura meticolosa e un’attenta considerazione delle norme che regolano i diritti d’autore e le licenze di utilizzo. Non solo per le immagini, spesso girate appositamente, ma anche per le musiche di sottofondo che possono essere usate come base per un filmato.

Tra gli elementi cruciali del processo di post produzione vi è infatti l’inserimento di tracce musicali come sottofondo: un dettaglio che, se gestito in maniera superficiale, può comportare complicazioni legali legate alla violazione dei diritti d’autore. Un modo per aggirare questo ostacolo è l’uso di musiche royalty free. Ma cosa implicano veramente queste ultime e come si possono sfruttare nel rispetto della legge?

Musica Senza Copyright

Musiche royalty free: cosa sono e quando usarle

Le musiche royalty free rappresentano un punto di svolta per chi desidera dare un valore aggiunto alle proprie produzioni audiovisive con un sottofondo sonoro, evitando però di infrangere le regole sui diritti d’autore. Queste tracce musicali, acquistate mediante un pagamento una tantum, possono essere riutilizzate, in base alla licenza acquistata, o per un singolo progetto o per  un numero illimitato di volte; questo  senza il dovere di corrispondere ulteriori royalty. L’antitesi tra un uso sostenibile e una remunerazione equa per gli autori è dunque risolta grazie a questo modello di licenza.

Tuttavia, non bisogna confondere la musica royalty free con la musica gratuita. Quest’ultima rappresenta un vero e proprio ossimoro nel panorama musicale contemporaneo: la creazione di musica, infatti, richiede una significativa quantità di tempo, competenza e risorse, rendendo praticamente impossibile la sua distribuzione senza alcun tipo di remunerazione. E’ un ambito molto simile, se non parallelo, a quello della liberatoria e del consenso per l’uso di immagini video

Nell’optare per le musiche royalty free, è di fondamentale importanza prendere in considerazione i termini di licenza, che stabiliscono in che modo e in quali contesti è possibile utilizzare la traccia. Alcune piattaforme offrono licenze che consentono un uso estremamente ampio e flessibile, mentre altre impongono limitazioni più strette. Tuttavia, le musiche royalty free rappresentano una scelta ideale per i video destinati al web, come i contenuti di YouTube, i video aziendali, i filmati pubblicitari e molto altro.

Alcune licenze, più economiche, consentono l’impiego non esclusivo della base musicale acquistata in una sola produzione, altre in un numero illimitato.

Alcune fanno differenza tra le piattaforme di distribuzione, che solitamente si dividono tra broadcast e web, anche se il confine diventa sempre più labile.

Licenza di utilizzo

Librerie musicali online: risorse gratuite e a pagamento

Le librerie musicali online sono piattaforme che offrono tracce musicali che possono essere utilizzate in vari contesti, compresi video, podcast, film e giochi. Alcune di queste risorse sono gratuite, mentre altre richiedono un pagamento.  Tra le piattaforme più popolari si trovano:

Questo sono solo alcuni tra i siti da cui scaricare musica di sottofondo, ma tra i più utilizzati. Si consideri però che sovente le library di musica senza copyright si fondono tra loro generando nuove piattaforma da cui scaricare, con o senza abbonamento, tracce e vere e proprie soundtrack royalty free. Questi siti offrono una vasta gamma di generi e stili musicali, da tracce cinematiche epiche a jingle leggeri e allegri.

Alcune, le più professionali, non si limitano a permettere il download del brano acquistato, ma ne forniscono versioni dalle durate diverse, loop, tracce separate per ogni strumento. Elementi che si rivelano determinanti per una efficiente video produzione

Come utilizzare musica di sottofondo nelle produzioni audiovisive, rispettando il copyright

L’impiego di musica priva di copyright nelle produzioni audiovisive in rete richiede una particolare attenzione e una profonda conoscenza delle normative in vigore. Prima di tutto, è importante distinguere tra musica libera da diritti d’autore e musica libera da obblighi di pagamento.

Alcune tracce possono essere utilizzate gratuitamente per fini privati, ma potrebbero richiedere una licenza per un uso commerciale.

Per assicurarsi di rispettare le normative sul diritto d’autore, quando si utilizza musica priva di copyright nelle produzioni audiovisive in rete, è necessario citare correttamente l’autore e la fonte della traccia. Tale riconoscimento può essere effettuato all’interno del video stesso, nella descrizione o nei crediti finali. Inoltre, senza il consenso dell’autore, non è consentito modificare la traccia o utilizzarla per creare opere derivate.

Ricordare inoltre che la definizione di “uso commerciale” può variare. In molti casi, qualsiasi utilizzo che aiuti a generare profitto, sia direttamente che indirettamente, potrebbe essere considerato commerciale. Pertanto, se si prevede di monetizzare il video, è sempre consigliabile verificare se la licenza lo consente.

video canale YouTube
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Il ruolo della Siae in Italia: come evitare limitazioni e contenziosi

La Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) rappresenta l’ ente più noto (anche perchè fino a pochi anni fa monopolista)  nel panorama italiano della protezione dei diritti d’autore. Seppur coinvolto in numerosi scandali e inefficienze tipiche del pubblico, il suo ruolo, almeno sulla carta,  dovrebbe essere  quello di riscuotere e distribuire i diritti d’autore per la musica utilizzata in vari contesti.

Tuttavia, nell’utilizzo di musiche royalty free, non è necessario interagire con la SIAE. Acquistando una licenza per una traccia royalty free, si ottiene il diritto di utilizzare la musica secondo i termini specificati, senza dover pagare ulteriori royalty.

Ciò rappresenta una significativa semplificazione per i creatori di contenuti, permettendo loro di concentrarsi sul processo creativo senza doversi preoccupare di costose e complesse pratiche burocratiche.

Nonostante ciò, è fondamentale ricordare che non tutte le musiche classificate come “royalty free” sono esenti da obblighi verso la SIAE. Alcune tracce possono richiedere un pagamento per l’utilizzo pubblico, nonostante siano etichettate come “royalty free“. In buona sostanza, se si intende impiegare la traccia sonora su internet, nulla è dovuto all’ ente. Ma se la traccia viene diffusa in pubblico, in una fiera o n una convention, è prevista una tassazione non per il diritto di autore (in questo caso già pagato all’atto dell’acquisto) ma per la diffusione di musica libera da diritti.

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Adempimenti per la distribuzione su supporti fisici, come le chiavette USB

Per la distribuzione di contenuti audiovisivi su supporti fisici, come chiavette USB, si rendono necessari alcuni adempimenti specifici.

Innanzitutto, è necessario assicurarsi di possedere una licenza che permetta la distribuzione su tali supporti. Non tutte le licenze per le musiche royalty free consentono tale utilizzo; quindi, è indispensabile leggere attentamente i termini.

Come per la diffusione all’interno di fiere e stand, va richiesto un “bollino siae” da consegnare al duplicatore del supporto fisico, anche se i brani impiegati non sono depositati presso la Siae. Si tratta di una tassa per la sola duplicazione. Non dovuta, però, se la distribuzione del supporto avviene fuori di Italia. Ad esempio una fiera all’estero.

Inoltre, se si prevede di vendere il contenuto su supporti fisici, potrebbe essere necessario pagare ulteriori diritti o royalty. Anche in questo caso, l’ossimoro tra “musica libera” e “obbligazioni di pagamento” diventa evidente.

equo compenso siae ememorie massa

L’ “equo compenso” alla SIAE 

L'”equo compenso” è un concetto legale introdotto in molti paesi, tra cui l’Italia, per risarcire gli autori per la copia privata delle loro opere. In Italia, questo compenso è gestito dalla SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori).

La legge stabilisce che, quando si acquista un dispositivo in grado di memorizzare dati, come chiavette USB, CD, DVD, smartphone, tablet, hard disk o simili, una parte del prezzo di acquisto viene destinata come “equo compenso” agli autori, artisti, produttori e interpreti come compensazione per la possibilità che tali dispositivi siano utilizzati per copiare e memorizzare opere protette dal diritto d’autore.

In altre parole, è un pagamento preventivo che copre la possibilità di utilizzare il dispositivo per la copia privata di opere protette dal diritto d’autore, come la musica. È importante sottolineare che l’equo compenso non conferisce il diritto di copiare o distribuire liberamente tali opere. Le attività commerciali o la distribuzione senza autorizzazione di opere protette dal diritto d’autore rimangono illegali.

La SIAE riscuote l’equo compenso e lo distribuisce agli autori e agli altri detentori di diritti. Le tariffe per l’equo compenso variano a seconda del tipo di dispositivo e della sua capacità di memorizzazione. Per esempio, per una chiavetta USB, l’equo compenso può variare da qualche decina di centesimi a qualche euro, a seconda della capacità di memoria.

È importante notare che l’equo compenso è soggetto a controversie legali e dibattiti in Italia e in altri paesi. Posto che è palesemente ingiusto per i consumatori che non utilizzano i dispositivi per la copia privata di opere protette dal diritto d’autore.  Basti pensare a tutti i produttori di audiovisivi che si trovano a versare l’”equo compenso” per tutti i supporti che impiegano per i back up delle produzioni.

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Musiche Royalty Free come utilizzare basi musicali e colonne sonore royalty free per video online. Un approfondimento sull'impiego di tracce musicali nel rispetto delle leggi sul diritto d'autore
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Giuseppe Galliano Studio
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