Video 3d, realtà virtuale, aumentata, stereoscopia
Chi si occupa di video con un particolare occhio di riguardo all’innovazione riceve, da sempre, richieste spesso a prima vista fuorvianti. O meglio, richieste che denotano una certa confusione sui termini impiegati. E’ una confusio spesso creata da un’ offerta sovrabbondante e da un processo di democratizzazione sempre più inseguito dai grandi player tecnologici. Cercheremo qui di indicare le differenze tra animazione 3d, realtà virtuale, video a 360 gradi, video in stereoscopia.
Indice
Reale e virtuale
La prima distinzione, lo spartiacque, è fra reale e virtuale: vi è la stessa differenza tra vero e sintetico.
Le immagini reali sono – evidentemente – quelle girate con una telecamera e sono “vere”. Più o meno post prodotte, più o meno trattate con processi di color grading (che oggi è molto impiegato sia da un punto di vista creativo che tecnico), ma comunque catturate dal vivo.
Le immagini sintetiche, invece, sono quelle generate al computer partendo da un modello tridimensionale. Questo modello 3D, attraverso una serie di calcoli – rendering – diventa vero perchè il computer attribuisce i materiali agli oggetti e visualizza, simulandole, luci ed ombre.
Ecco perché è corretto chiamare questo tipo di immagini Video 3D. Perchè quando fu proposto al mercato si parlava, e si parla ancora , di animazione 3d o tridimesionale
Video stereoscopici
La prima confusione avvenne con la seconda ondata, nei cinema e negli ambienti domestici, della visione stereoscopica, del video tridimensionale.
Si tratta di quel tipo di video che viene ripreso da due camere parallele e che, con l’ausilio degli occhialini, consente di avere sia l’illusione della profondità che vedere elementi che si staccano dallo schermo.
Anche i video in stereoscopia possono essere reali o virtuali, a seconda che siano generati a computer o girati con telecamere reali.
O entrambe le cose, quando si ricorre agli effetti digitali, unendo immagini reali con elementi virtuali. O viceversa.
Video a 360 gradi e filmati immersivi
I video a 360 gradi, o filmati immersivi sono invece video sferici, che derivano la tecnologia dalle fotografie panoramiche, o Quicktime VR, un codec nato nel 1994 e abbandonato dalla stessa Apple nel 2004.
Negli ultimi anni si è passati da complicati sistemi fatti da almeno 4 o 6 camere (una per ogni lato di un ipotetico cubo) i cui flussi dovevano poi essere uniti gli uni con gli altri (stitching) a più efficienti camere stand alone che incorporano due o più ottiche, in grado di riprendere a 360 gradi.
I video a 360 gradi, o immersivi, possono essere visti da computer dove basta muovere il mouse, o dai dispositivi mobili come tablet o smartphone. Qui l’esperienza è molto coinvolgente perché sfruttando gli accelerometri basta girare lo schermo in ogni direzione e guardarsi intorno. Oppure con dei visori dedicati, come Oculus, Samsung Gear per citarne solo due
Anche i video immersivi possono essere reali o virtuali (o entrambi) ma…anche stereoscopici, cioè con la profondità. In questo caso devono essere visti con i visori.
Oggi stanno vivendo un periodo molto interessante non solo per le applicazioni in ambito ludico ma anche per gli impieghi industriali, nel settore legato alla promozione turistica ed alberghiera
Realtà virtuale
La realtà virtuale riunisce i sistemi a 360 gradi ma dà la possibilità all’utente di interagire con il mondo circostante.
Si tratta di una tecnologia che ha visto la luce nei primi anni 90, nel 1989 con la creazione dei primi mondi virtuali, ovviamente sintetici. Oggi con la possibilità di girare scene reali e virtuali a 360 gradi e quindi di programmarle, è possibile unire le due tecniche.
La realtà virtuale è sbarcata anche sul web, con il linguaggio VRML e con applicazioni come Second Life o il Metaverso. Funzionerà?
Realtà aumentata
In ultimo, per concludere questa rapida disamina, veniamo alla Realtà aumentata. Non si tratta di un ambiente da esplorare, come la Realtà Virtuale, ma un mix tra informazioni in 2 o 3D (che arrivano da un device) e immagini reali, acquisite in presa diretta, live, tramite lo stesso apparecchio che ne forma il mix
Ad elementi reali, filmati o fotografati live, vengono abbinate informazioni o elementi virtuali. Che paiono muoversi in sincrono (track) con i movimenti del device mobile, di cui sfruttano gli accelerometri per definire la posizione