Presentazioni per aziende ad alto contenuto tecnologico
Le presentazioni aziendali non devono essere noiose. E’ lapalissiano sottolinearlo, ma spesso è il primo rischio in cui si corre.
Occorre dare a chi investe tempo nell’ascolto, contenuti, fatti o dettagli concreti per evitare di risultare credibili.
E’ opportuno contestualizzare dati reali, usare in modo appropriato poche ma determinanti citazioni (meglio se legate alla storia dell’azienda) e raccontare episodi reali.
Storytelling
Lo storytelling è estremamente importante quando si tratta di presentazioni aziendali efficaci. Una storia, se ben congegnata, stimola diverse parti del cervello e aumenta la capacità di memorizzare le informazioni.
Ma è un’arma doppio taglio se non ci si rivolge ad un autore di storie per aziende, che sia in grado di tradurre in un racconto avvincente i contenuti delle comunicazione di impresa.
Raccontare storie, usare metafore aiuta a far entrare l’ audience nei propri contenuti. Ma attenzione perchè è un terreno scivoloso, per le insidie della banalità.
E soprattutto non è detto che sempre “basti l’idea”. Anzi, se un’idea non è ben realizzata, ben ripresa, ben fotografata, sovente il contenuto passa in secondo piano, non viene recepito
Figure retoriche
Si può fare ricorso a figure retoriche che si discostano dalle aspettative di chi segue: invece di regalare o suggerire una soluzione, intera o parziale, diventa interessante proporre uno strumento per scoprire l’esistenza di un problema. In questo modo l’azienda può risultare credibile.
Anche se si assiste, da sempre, a una ricerca costante di contenuto, di valore, di soluzioni. Sono oramai questi i punti cardini che devono entrare all’interno di una presentazione aziendale.
Non tanto il tipo di prodotto venduto, ma il processo che sta a monte e spesso dopo la vendita. L’ostacolo che più spesso frena la comprensione di presentazioni aziendali di imprese ad alto valore tecnologico, è insito proprio nella complessità del prodotto o servizio proposto. Quello che in termini di sviluppo è l’unico vantaggio (innegabile e insostituibile) rischia di divenire il tallone di Achille della presentazione.
In questo caso occorre concentrarsi su alcuni punti chiave, non necessariamente per i soli addetti ai lavori. Cosi come è opportuno conoscere le mosse della propria concorrenza ma non necessariamente seguirla sul medesimo percorso.
Video Presentazione Aziendale
In una presentazione aziendale, soprattutto se in video, i primi 30 secondi sono fondamentali: è lì che si decide se si otterrà successo o meno.
E’ importante far capire dal’inizio della presentazione aziendale che i contenuti sono stati fatti con cognizione di causa perché si dispone di un’ autorevolezza che deriva dalla padronanza piena della materia.
Nella realizzazione di video è molto, molto importante sottolineare i concetti espressi con effetti sonori, “sound fx“, i quali, in modo spesso subliminale, aiutano la comprensione e la memorizzazione.
E’ molto interessante questo articolo che mostra come fare una presentazione aziendale in video , seguendo poche regole, semplici e quai sempre garanzia di risultato
I Formati e la durata
Vanno poi tenuti presenti canali di distribuzione, cioè dove il video promozionale andrà distribuito. A seconda delle piattaforme si varia dal classico 16:9, per il canale aziendale su YouTube, ai 2:3 verticali preferiti per le pagine Facebook dell’azienda, o il quadrato per Instagram.
Va detto che dopo una periodo in cui era tendenza, moda, fare video verticali o quadrati, il formato 16:9 è quello che risulta essere più flessibile. Qui un ottimo approccio è girare in 4k e tenere il soggetto sempre nel centro: si potrà ridurre agevolmente lo spazio visivo senza perdere in risoluzione.
Parallelamente si apre il tema della durata: quanto deve essere lungo? La risposta si trova solo analizzando i contenuti da proporre, ed è proporzionale alla loro importanza. Meno di un minuto se la piattaforma è esclusivamente il social network, ma più lungo se il video entra in una strategia di posizionamento sui motori di ricerca. In questo caso Google pare stia premiando i video più lunghi perché li ritiene per ciò stesso con più contenuti.
Il testo
Infine, ancora una apparente banalità: il testo. Può essere letto dall’utente attraverso videografiche, oppure recitato da uno speaker, oppure da un soggetto in video.
Ognuna delle tre soluzioni presenta dei pro o dei contro. Il testo da leggere è perfetto per i social network come Facebook, perchè i video di default su quella piattaforma iniziano senza audio.
La soluzione più coinvolgente è affidarsi ad un voice over, a condizione che partecipino emotivamente al contenuto. Un ottima idea è un mix tra le due tecniche, voce e infografiche
Il terzo funziona bene , ed è credibile, se la presentazione video è affidata a una persona interna all’azienda, competente, e dotata di comunicativa. Però son doti che non sempre è facile trovare e spesso, può rivelarsi un boomernag