Live streaming: marketing dopo l'evento
Annoverare il live streaming tra gli strumenti di marketing non significa necessariamente limitarsi al settore degli spettacoli dal vivo ma anche, e soprattutto, servirsene in quegli ambiti in cui è ricercata la condivisione di informazioni e lo scambio di idee.
Come le conferenze, i congressi, le convention e gli open house aziendali. O ancora per il lancio di prodotti o vetture: qui la partecipazione al live streaming rafforza l’appartenenza a una community.
Oppure per settori di nicchia, ad accesso riservato solo per pochi elitari clienti, come i backstage talvolta riservati solo a certe fasce di pubblico. Ma quello che spesso viene tralasciato è il beneficio che una trasmissione dal vivo continua a portare anche dopo la fine dell’ evento.
Indice
Eventi dal vivo. E dopo?
Le registrazioni degli interventi dei relatori, una volta trasmessi in streaming, restano come video on demand e possono servire come elemento per convincere a registrarsi per l’evento dell’anno successivo. Il contento poi trovare spazio in attività successive all’evento, come blog o mailing, e naturalmente diffusi sui canali sociali.
Il contenuto trasmesso in streaming non cessa così di esistere al termine del live, ma anzi, inizia un nuovo ciclo di vita, massimizzando il profitto dell’investimento fatto per la produzione video dal vivo. Evidentemente non si tratta di live fatti con il cellulare, o magari impiegando una sola camera.
L’ideale è averne almeno tre, da alternare, con una regia, dei i contributi. In questo modo al termine dell’evento ci saranno contenuti di valore che saranno apprezzati.
Live streaming e indicizzazione dei contenuti
Vi è un occhio di riguardo sicuramente prima dell’evento: Facebook ha chiaramente ammesso di dare la priorità al live streaming nel proprio algoritmo di feed.
Google, dall’ormai lontano 11 settembre, ha deciso di cambiare il modo in cui indicizzare le notizie per favorire nuovi contenuti. E gli eventi live trasmessi in streaming sono considerati “notizie” a tutti gli effetti dall’algoritmo che regola il posizionamento del canale YouTube.
In questo modo non solo vengono indicizzati più velocemente, ma acquistano un ranking migliore anche dopo la pubblicazione.
Il video trasmesso in streaming ha portato prima e durante l’evento dei benefici in termini di Seo, perlomeno su YouTube e se ben promosso, un coinvolgimento maggiore di chi stava a guardare e che soprattutto interveniva.
Live streaming e presentazioni aziendali on demand
E’ un buon motivo per i relatori abbinare alle presentazioni in PowerPoint contributi video, così che possano essere trasmessi dal vivo durante lo speech e abbinati alle immagini riprese in sala. E in questo modo ci sarà per la regia una possibilità in più oltre all’impiego delle camere
E’ essenziale non annoiare, no lasciare lo schermo con immagini fissi (ecco perchè le presentazioni in Powerpoint, anche se trasformate in contributo video, da sole funzionano poco).
E’ molto interessante, in termini di marketing e in termini di engagement, poter progettare delle serie di eventi live, così da fidelizzare chi segue e poterne incrementare il numero col passare del tempo.
Naturalmente, come in tutte le attività on line, non può non esserci un invito all’azione al termine dell’evento, come un’iscrizione, un invito a un altro cabale scoiale, o semplicemente a interagire sulla chat.
E’ molto importante facilitare e stimolare l’interazione del pubblico alla fine dello streaming.
Live streaming e legge di Murphy
E per chi produce, non scordarsi la legge di Murphy: durante un live quello che può andare storto, andrà storto, per cui meglio approntare a priori dei piani di riserva.
Ad esempio, è utile mantenere luci, audio, video, encoder su circuiti di alimentazione diversi, così che se uno o più dovessero abbandonarci, lo streaming potrà continuare perché almeno gli encoder saranno protetti da UPS di back up.
Lo stesso per la connessione internet che dovrebbe avere un bit rate doppio a quello necessario, avere una linea di back up, e soprattutto essere dedicata, cioè limitata alle sole operazioni di upload. E via cavo. Una linea Ethernet cablata, con un valore di upload di almeno 10 Mbp e le porte identificate con 1935, 80 e 443 aperte, per garantire il massimo traffico in entrambe le direzioni
Eventi dal Vivo
